With this release we intend to prendere le distanze dalle lotte personalistiche attuate da alcune sigle sindacali.
A prescindere dalle soggettive valutazioni sull'attuale sovrintendenza, riteniamo grottesche queste forme di lotta, controproducenti e dequalificanti per il Teatro, ancor più immotivate in ragione della già manifestata intenzione dell'attuale sovrintendente di abbandonare l'incarico al termine del suo mandato.
Siamo molto preoccupati per il futuro del nostro Teatro: riteniamo infatti che dinamiche di accondiscendenza demagogica verso quelli che attualmente sono considerati i poteri forti che vi operano non potranno che condurre verso la definitiva chiusura o la messa in precariato di intere categorie, con grave danno per tutti i lavoratori, per il pubblico, per la Cultura e la Città di Bologna.
Riteniamo invece indispensabile, in un momento di profonda crisi economica per la società tutta, una lucida responsabilizzazione di tutte le parti: istituzionali, sindacali e direzionali, tesa all'obiettivo comune di ritrovare una sinergia strategica per ottimizzare le risorse ponendo nuove basi di sostenibilità economica, rispettando e riconquistando il pubblico, rilanciando il ruolo attivo del nostro Teatro come fattore di basilare importanza culturale della Città e della Regione.
Siamo oltremodo irritati dai superficiali quanto controproducenti articoli della stampa nei quali si insinua che le manifestazioni organizzate dal Comitato dei lavoratori del Teatro: come la nostra iniziativa dell’abbraccio al teatro (sposata da molti altri teatri italiani), il dibattito-performance con le Scuole, i concerti da camera prima delle opere, il documentario proiettato prima dell’Edgar, siano finalizzati al mero allontanamento dell'attuale sovrintendente. Il documentario e le altre iniziative sono state realizzate dal Comitato Organizzativo dei lavoratori del Teatro, che rappresenta i lavoratori tutti (sebbene da un mese purtroppo non annoveri più alcun rappresentante della FIALS).
Queste e le prossime iniziative sono state e saranno tese a cambiare la tipologia control, leading to a higher level of awareness of the city, about the cultural and social life of our theater, and look for positive responses by politicians and private investors.
In this regard, we recommend to Commissioner Dr. Cancellieri assess with great caution because of the choices on the future of our theater, which requires a competent administrator and not a political appointment.
We love our Theatre: living in an institution we are proud to be protected regardless of the persons who from time to time we operate or administer it.
IL POPOLO TRASPARENTE